sabato 3 ottobre 2009

una precisazione

Questo tentativo di romanzo in progress non vuole ASSOLUTAMENTE (mi paro il culo) offendere chicchessia; i personaggi sono reali ma la prospettiva sotto la quale son visti è assolutamente fittizia.
Diciamo che, in quanto personaggi pubblici, hanno suscitato in me delle impressioni che mi han condotto a scrivere queste sciocchezze; non ho mai conosciuto personalmente nessuno dei protagonisti eccetto ...il protagonista, durante il premio Tenco di due anni fa. Partecipavo come batterista di Gerardo Balestrieri e scambiammo due chiacchere con Morgan. Gentilissimo; io suonai con lui una mezz'oretta al dopofestival, sul roof dell'Ariston. Ho avuto modo di constatare la competenza musicale dell'artista.
Diciamo così: seguendolo nel suo lavoro televisivo ho avuto delle impressioni sul personaggio e ho colto alcune contraddizioni che forse, se per lui possono essere probabili, son riflesso delle mie contraddizioni, molto più certe. Madame Morgan c'est moi. Ma anche no; in parte ho messo ciò che capto nell'aria e che non riguarda tanto i personaggi del romanzo ma l'atmosfera dell'Italia di oggi, così come arriva alle mie narici.


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Il ciuffo argenteo di Morgan, nascosto nella semioscurità della caverna adibita a sala provini,ebbe un rialzo di quotazione;la candidata di turno era una fresca puledra dal mite abito verde acqua.I capelli castani, lunghi e a boccoli,incorniciavano un delizioso volto dall'incarnato bruno. Morgan si voLtò un istante verso il suo collaboratore,in cerca di una fugace occhiata complice.Il socio rèpidamente rispose al suo sguardo. "Bene Angela, cosa ci proponi oggi" chiese l'Artista con voce appena venata di melliflua suadenza. La ragazza,mite rispose:" Eccezionale, di Irene Grandi";nel dirlo usò un fiato solo "Bene,tesoro, facci sentire" In un attimo, nella mente di Morgan si aprirono scenari di voluttà;la ragazza era sua, poteva brandire le sue carni profumate e usarla per il piacere.Un'altra volta, come tante altre volte,tante altre ragazze che erano passate sotto le sue forche caudine Improvvisamente il volto della ragazza si contrasse in una smorfia che la trasformò in una rugosa mela cotogna e strepitò con unO stridio che neanche la sirena di un faro "MA UUUUUUUUUUUUUUUUUUUNOOOOOOOOOOOOOOOOOO" Morgan si ridestò dal sogno dorato e sgranò gli occhi; il suo oggetto di desiderio era diventata in un istante un incubo, un essere mefitico,un raccapricciante ET la cui voce stentorea e sgraziata dava la vera misura della sua intelligenza. "Va bene, basta, basta,grazie". Negli occhi di Morgan si poteva leggere un velodi paura. Congedò la ragazza,somministrandole qualche raffazzonato consiglio. Terminato l'esame dei concorrenti seguenti (una checca in kilt, un poser e una balena molto talentuosa) Morgan lasciò lo studio depresso; salito a bordo della sua Alfa Romeo duetto si immerse nelle nebbie milanesi. La sua mente vagava in pensieri terribili. Partivano dalla concorrente transformer. "Ma guarda te che deficiente...ma che aveva,una gallina in culo?Certa gente è priva di autocritica...Peccato,era una bella figa ma appena ha aperto bocca...dio sembrava il conte Dracula!" Ma a queste considerazioni becere se ne avvicendarono altre:"n'occasione lasciata. Sento che sono stanco. Sento il mio corpo che lascia la mia mente. Cosa mi succ..." Il botto fu intenso quanto rapido. Morgan aveva beccato in pieno una Toyota. Quando riprese i sensi era in un'ambulanza; la flebo, le luci del mezzo,la sirena.Si sentivaappallottolato come un foglio di carta argentata ......
I soccorsi giunsero abbastanza rapidamente. Venne operato d'urgenza.Mentre scivolava preda dell'anestesia in un lampo rivide le istantanee della sua vita.Ebbe un sussulto, flebilissimo ma ormai Morfeo (l'anestetico) si impadronì di lui. Il risveglio fu doloroso con l'impulso di vomitare l'anima. Aperti gli occhi l'immagine sfuocata della mamma e di Mara Maionchi, le prime ad accorrere al capezzale
"M...mamma! M...Mara!"
"Sssst, piano tesoro, non affaticarti"
"Mara! Come son contento di vederti!"
"Marco! Tesoro mio! Come ti senti?"
"Come un mocio vileda Mara!"
La ristat della Maionchi scuote le pareti della camera. Dietro di loro Morgan intravede pallidamente i camici di alcune infrmiere. Sono due giovani bruttine, emozionatissime. Parlottano tra di loro:"Mamma mia che figo!"
E l'altra (una quattrocchi che dalla cuffia fa intravedere una riga di capelli rosa shocking"Mah a me pare un cesso"
"SSSSS!" sbraita la Maionchi, il cui temperamento è, ovviamente, di fuoco."State zitte galline. Sarete belle voi, duocessi"
Morgan, con un filo di voce:"Cosa è successo mamma?"
"Hai fatto un incidente Marco"
"Ah...Cristo. E il Duetto?"
"Ma che ti preoccupi della macchina tesoro?"
"Il mio dduetto..."
"Comunque" interviene Mara, di scorza più dura della madre di Morgan"E' distrutto;ma che te ne frega? Sei vivo Morganuccio bello"
"Ma come è successo?"
"Una auto contromano. L'autista era ubriaca"
"E che fine ha fatto lei?"
Cade un breve silenzio, poi sempre la Maionchi, tirando un sospirone riferisce al povero Morgan"E' morta. Sul colpo" La madre di Morgan sbotta in un pianto soffocato da una mano alla bocca
"M...morta" sibila Morgan. Volta la faccia verso sinista fissando il vuoto.
"Marco; tu non sei responsabile di niente"
Una fitta di dolore; ormai l'anestesia ha quasi finito l'effetto. Ma è anche la notizia della morte del'automobilista a far soffrire Morgan.
In quel momento entra il primario col solito codazzo di assistenti, visibilmente eccitati.
"Come sta signor Castoldi? O Morgan se permette."
"Mi...chiami...come cazzo le pare".
Il chirurgo nota che sul volto di Morgan scendono due grosse righe di pianto.
"Lei ha rischiato di brutto lo sa? Per fortuna si è salvato grazie alla cintura"
"M...mi sc...usi ma non sono in vena di un corso di educazione ci...vica"
"Son contento di sentirla così reattivo" risponde il chirurgo mentre controlla la cartella clinica."Vedrà che il suo spirito salace la aiuterà per la convalescenza. Poi lei è giovane. La sua corporatura è gracile ma la forza d'animo sarà un ottimo medicinale"

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La luce filtra dalle fessure della tapparella e questo è un problema per G.. Troppe volte è andato a letto alla luce del mattino e non la sopporta più.. Gli distrugge il sonno; gli interrompe lo stato di sprofondamento ipnotico. Una sigaretta, disteso nudo sul materasso. Osserva il soffitto. La pala del ventilatore scandisce il metronomo dell'insonnia.
Accende la tv e pigramente guarda una puntata di Hunter già iniziata. Mentre Hunter estrae dalla fondina la pistola, si alza e va a versarsi due dita di Teacher's, come sonnifero. Rientra in camera e appoggia il bicchiere di whiskey sul comodino, cercando di dare una tirata alla tapparella. Per rendere il buoi perfetto. Improvviso lo stridore delle ruote di un auto che curva a velocità elevata. G. si sente salire dentro un velo di malinconia. La malinconia innominata che ben conosce; un sorso di whiskey per annegarla. Ritorna disteso a letto e ricomincia a vedere Hunter senza seguirlo. Pian piano l'abbraccio del sonno arriva ad avvolgerlo.
Rumore di chiavi di casa. E' M. che rientra.
"Sei a casa amore?". Domanda retorica. M. appoggi la borsa in cucina e G. sente lo scroscio dell'acqua dal rubinetto. Ingolla il resto del whisky e si accende un'altra sigaretta. Hunter è finito e comincia una articolatissima pubblcità su dei coltelli miracolosi. M. entra in camera e comincia a spogliarsi.
"Fammi fare un tiro" chiede, allungandosi sul materasso. G. sente con piacere il fruscio del lenzuolo e il giungere del suo caldo corpo.
"Ma non avevi smesso di fumare?"
"Mmmm". Come dire "lascia correre". Serata faticosa al bar. G. non se la sente di replicare . La brace della sigaretta si accende arde di un intenso bagliore che a G. sembra illumini la stanza.
"Sera di merda". Improvvisa giunge la rivelazione di M. "Mi hanno licenziata"
"Il più bel culo del bar licenziato?"
"M-Mh" concorde.
"Che è successo?" ma G. sa che si tratta di robe di fica.
"Mani nelle mutande. Un po' troppo mi pare."
"Vado ad ammazzarlo?" replica G..Ma stancamente. Nessuno vuole questo. Fa parte del rischio di un lavoro sui pali d'acciaio. Prima o poi sarebbe capitata no?
"M. alza le spalle. "Aspetta un po..." dice improvvisamente, guardando la tv.
Dal televisore il tg prima edizione...
"Il noto musicista e conduttore tv di X-Factor si è scontrato con un'auto che proveniva da destra a velocità sostenuta. Il conducente del veicolo, la cui identità non è stata rivelata ha perso la vita. Per Morgan, al secolo Marco Castoldi l'immediato ricovero con prognosi riservata.Ulteriori notizie nelle seguenti edizioni.
M. era attentissima; dette un vorace tiro di sigaretta che davvero sembrò fare giorno. G. spense la tv.
"Dai, basta con ste cazzate. Che ti frega"
"Che mi frega? Poveretto, che botta"
"Ma ti spiace per quel pirla?"
"Beh, è una notiziona no?"
"Notiziona? Un inetto di meno in tv. E poi mica è morto"
"Che cinico che sei.Pure stronzo."
"Ma che guardavi x-factor mentre andavi su e giù per il palo?"
M. si alzò dal letto:"Sei un coglione!" e scoppiò a piangere. G. si ricordò che era appena stata licenziata. Che lui avrebbe dovuto recarsi al suo lavoro e spaccare la faccia al bastardo che le aveva messo le mani addosso e che poi, col suo piccolo potere, la aveva lasciata per terra.
"Vieni qui amore"
"No! Vaffanculo!"
"Dai! Ti prego" e le afferrò i polsi delicatamente.
"Ma lasciami stare"
Un veloce battibecco; poi M. si lasciò andare nelle sue braccia. Aveva bisogno di tanto tanto calore. Fottuta un'altra volta. Ricominciare da capo.
G. la baciò sul viso poi la gurardò negli occhi. Aveva smesso di piangere e il trucco le si era sfatto colando sulle guance.
"Ti amo. perdonami."
"Anch'io"
Si lasciarono andare sul letto e, rabbiosamente, fecero l'amore.
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